Federalismo demaniale

Il Federalismo demaniale si divide in due categorie: ordinario e culturale. Si tratta di due strumenti diversi, entrambi pensati per permettere agli Enti Territoriali di diventare proprietari degli immobili dello Stato sul proprio territorio. Beni abbandonati o non utilizzati al meglio, possono così rinascere con nuove funzioni, in linea con i più ampi progetti di rigenerazione urbana attivi sul territorio.

In particolare, per Federalismo demaniale culturale si intende il processo di trasferimento a titolo gratuito di beni del patrimonio culturale dello Stato agli Enti territoriali, secondo quanto previsto dall’art. 5 comma 5 del D.Lgs. 85/2010(Trasferimento agli Enti Territoriali di Beni immobili appartenenti al patrimonio culturale dello Stato  – “Federalismo demaniale”): “nell’ambito di specifici accordi di valorizzazione e dei conseguenti programmi e piani strategici di sviluppo culturale, definiti ai sensi e con i contenuti di cui all’art. 112, comma 4, del Codice per i beni culturali ed il paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio – 2004, n. 42 e s.m.i., lo Stato provvede [… ] al trasferimento alle Regioni e agli altri Enti territoriali, ai sensi dell’art. 54, comma 3 del citato Codice, dei beni e delle cose indicati nei suddetti accordi di valorizzazione”.

L’attribuzione dei beni di interesse storico-artistico avviene quindi attraverso la stipula di un Accordo di Valorizzazione, ai sensi dell’ art. 112 c. 4 del D.Lgs 42/2004, tra l’Ente territoriale coinvolto, il Ministero della Cultura e l’Agenzia del Demanio, per la riqualificazione, la salvaguardia e la tutela del bene oggetto di richiesta. L’Ente si impegna alla sua rifunzionalizzazione sulla base di un Programma di Valorizzazione, approvato dal Ministero e il Demanio, che contiene specifici obiettivi culturali, assicurandone una gestione efficace e sostenibile anche dal punto di vista economico-finanziario.

La procedura è in atto dal 2011. A seguito del D.Lgs. 85/2010 sono state emanate, attraverso circolari del Ministero, modelli e linee guida che hanno disciplinato sia le fasi del procedimento sia la redazione dei principali documenti (programma, accordo, verbali).

L’iter per richiedere il trasferimento, a titolo gratuito, di beni dello Stato di grande pregio e valore storico artistico è sempre aperto.

Per avviare la procedura è necessaria l’istanza dell’Ente Territoriale, rivolta al Segretariato regionale del MiC e alla Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio e, con la convocazione del “Tavolo Tecnico Operativo” dedicato, inizia il confronto che porterà, attraverso varie fasi, al trasferimento del bene.

Accolta la richiesta, l’Ente interessato ad acquisire l’immobile deve provvedere alla stesura e alla definizione del Programma di Valorizzazione che nella maggior parte dei casi, oltre ad attività di valorizzazione culturale, prevede anche interventi volti al restauro o alla manutenzione. Diventa pertanto funzionale, soprattutto nella fase di analisi del programma, il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per territorio, fermo restando l’obbligo per l’Ente locale di acquisire successivamente le autorizzazioni necessarie.

Con la condivisione della bozza dell’Accordo di Valorizzazione e la successiva firma, passaggi propedeutici all’atto di trasferimento del bene, l’Ente territoriale si impegna all’attuazione del Programma di Valorizzazione, nei tempi e nelle modalità descritte.

Con l’atto finale di trasferimento, il bene diventa di proprietà dell’Ente territoriale che si impegna, tra l’altro, ad eseguire in generale tutte le operazioni di manutenzione e cura dell’immobile, garantendone una più facile conservazione.

Attraverso un’attività di monitoraggio il Segretariato regionale del MiC e l’Agenzia del Demanio verificano nel tempo l’effettiva fruizione e valorizzazione del bene trasferito.

Al Segretariato regionale del MiC sono attribuiti, in particolare, i seguenti compiti:

  • convocare e presiedere i Tavoli Tecnici Operativi:

per la valutazione della validità e l’attinenza dell’istanza di acquisizione;

per l’esame del Programma di Valorizzazione e la sua approvazione;

per l’approvazione della bozza dell’Accordo di Valorizzazione, da sottoporre poi al  Consiglio Comunale dell’Ente;

per la sottoscrizione dell’Accordo di Valorizzazione

  • provvedere alla stesura dei verbali delle riunioni;
  • coordinare le figure coinvolte nella procedura, nelle varie fasi;
  • affiancare gli Enti durante tutto l’iter procedurale, in particolare nella fase di redazione dei programmi che devono rispondere a un preciso format e comprendere tutte le informazioni richieste (in accordo con le Soprintendenze e il Demanio);
  • predisporre, insieme al Demanio, la bozza dell’ Accordo di Valorizzazione e recepire le integrazioni di competenza degli altri Enti;
  • monitorare annualmente, sulla base di una relazione che l’Ente è tenuto a trasmettere, lo stato di avanzamento dei programmi, il rispetto degli impegni e delle tempistiche di realizzazione delle azioni indicate nel cronoprogramma di attuazione.

Dal 2020 tutto il procedimento ha una regia centrale. In base a nuove indicazioni operative che hanno  aggiornato le disposizioni del 2011, l’approvazione finale del Programma e della bozza di Accordo competono ora agli uffici centrali del Ministero della Cultura e dell’Agenzia del Demanio, in forma congiunta, a cui devono essere sottoposti i documenti approvati dal Tavolo tecnico Operativo.

Nella procedura condivisa, ora congiunta anche formalmente, il Ministero della Cultura e l’Agenzia del demanio, mantenendo la rispettiva mission (tutela del patrimonio culturale e la sua valorizzazione per il MiC  e gestione del patrimonio pubblico “con operazioni di razionalizzazione, dismissione, valorizzazione e riqualificazione che consentano un utilizzo ottimale dei beni pubblici” per il Demanio) si dedicano ciascuno agli obiettivi di rispettiva competenza, nella valutazione generale e complessiva di tutti gli aspetti del procedimento.

Dal 2013 ad oggi sono stati sottoscritti Accordi di Valorizzazione per il trasferimento dei seguenti beni sono stati trasferiti i seguenti immobili:

Forte di Exilles  –  Comune di Exilles (TO)

Caserma Bormida  –  Comune di Torino

Parco del Castello e Casa Serra  – Comune di Moncalieri (TO)

Ex Casa Littoria e Cinecittà  – Comune di Chivasso (TO)

Resti di Torre appartenente al castello degli Spinola – Comune di Dernice (AL)

Torre di San Gerolamo o di Vengore – Comune di Roccaverano (AT)

Torri di Sant’Alosio – Comune di Castellania Coppi (AL)

Torre di San Fermo – Comune di Merana (AL)

Riferimenti normativi e documentazione:

  1. 85/2010, art. 5 comma 5 –  Trasferimento agli Enti Territoriali di Beni immobili appartenenti al patrimonio culturale dello Stato  – “Federalismo demaniale”

D.Lgs 42/2004 e s.m.i., articolo 112, comma  4

Linee Guida 2011

Indicazioni operative 2020